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Progetto
Ovidio - database
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autore
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brano
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Cicerone
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Contro Catilina, II, 11
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originale
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[11] Quibus ego confido impendere fatum aliquod, et poenam iam diu improbitati, nequitiae, sceleri, libidini debitam aut instare iam plane aut certe adpropinquare. Quos si meus consulatus, quoniam sanare non potest, sustulerit, non breve nescio quod tempus, sed multa saecula propagarit rei publicae. Nulla est enim natio, quam pertimescamus, nullus rex, qui bellum populo Romano facere possit. Omnia sunt externa unius virtute terra marique pacata; domesticum bellum manet, intus insidiae sunt, intus inclusum periculum est, intus est hostis. Cum luxuria nobis, cum amentia, cum scelere certandum est. Huic ego me bello ducem profiteor, Quirites; suscipio inimicitias hominum perditorum; quae sanari poterunt, quacumque ratione sanabo, quae resecanda erunt, non patiar ad perniciem civitatis manere. Proinde aut exeant aut quiescant aut, si et in urbe et in eadem mente permanent, ea, quae merentur, expectent.
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traduzione
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11 Sono sicuro che sul loro capo incombe un funesto destino e che sia imminente o per lo meno si stia avvicinando quel castigo che da tempo hanno meritato per la loro disonest?, dissolutezza, delinquenza e depravazione. Se il mio consolato, dal momento che non pu? farli ravvedere, li eliminer?, prolungher? la vita dello Stato non di qualche giorno, ma di molti secoli. Non c'? infatti nazione che temiamo, non c'? re che sia in grado di muovere guerra al popolo romano; all'estero tutto ? in pace, per terra e per mare, grazie al valore di un solo uomo. Rimane la guerra civile: ? all'interno che stanno i complotti, ? all'interno, nel profondo, che sta il pericolo; ? all'interno che sta il nemico. Bisogna combattere contro il vizio, contro la follia, contro il delitto. ? questa guerra, Quiriti, che mi impegno a condurre, esponendomi all'odio di uomini perduti; risaner? in qualunque modo quel che potr? essere risanato; non permetter? che rimanga a danno della comunit? quel che va reciso di netto. Perci?, se ne vadano oppure se ne stiano tranquilli, o, se rimangono in citt? e non mutano proposito, si aspettino quel che si meritano!
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